Bagno cieco come fare?
Febbraio 28, 2023by Silvia ManelfiInterni0
Molte volte la necessità di avere due bagni per il proprio appartamento richiede più di qualche compromesso. L’ottimizzazione degli spazi e la creazione di due toilette portano spesso la ristrutturazione verso un’unica soluzione: il bagno cieco. Che sia o meno di servizio, si tratta di un bagno che, a prescindere dalle sue dimensioni, non alcun tipo di finestra.
Attualmente la legge consente tranquillamente questo tipo di locali, tuttavia c’è da considerare che i bagni ciechi presentano alcune criticità. L’assenza di una finestra, anche piccola come un lucernario, porta al ristagno dell’umidità, il proliferare più facile di muffe e la presenza di cattivi odori. Inoltre, un ambiente del genere è anche più difficile da illuminare, senza luce naturale. Con qualche accorgimento, però, un bagno cieco può essere estremamente confortevole.
Quando è possibile fare un bagno cieco?
Se si tratta di una seconda toilette, è sempre possibile realizzare un bagno cieco a patto che il primo abbia almeno una finestra. Se invece parliamo del bagno principale, può essere cieco solo se l’appartamento è più piccolo di 70mq e ha unicamente una camera da letto. Queste specifiche sono richieste direttamente dal Decreto Ministeriale della Sanità del 5 luglio 1975 e risultano quindi nazionali. Le normative riguardo la grandezza minima di un bagno cieco, invece, cambiano a seconda del comune di appartenenza.
Per poter creare un bagno cieco è inoltre sempre necessario dotarlo di un sistema di aspirazione forzata. Questo tipo di areazione può essere di due tipi: a ricambio continuo di almeno 6 volumi all’ora, oppure intermittente con ricambio di 12 volumi all’ora. Questi sono i sistemi più comuni di ventilazione, ai quali si aggiungono poi la ventilazione meccanica igroregolabile, che scatta in base al livello di umidità, o quella meccanica a due flussi.
Come risolvere il problema dell’umidità
La ventilazione forzata non serve solo per evitare il ristagno degli odori, ma anche dell’umidità che, se non smaltita, porta ad un proliferare di muffa. Per questo motivo è importantissimo non risparmiare sul sistema di ventilazione. Migliore sarà l’aspirazione meccanica, meno problemi di muffa ci saranno.
Anche con un buon sistema di ventilazione, però, il pericolo muffa non è necessariamente scongiurato. Per minimizzarlo il più possibile è bene pensare anche ad un sistema di isolamento, sia per i pavimenti che per i soffitti. In genere si utilizzano pannelli di polistirene estruso che garantiscono un’ottima impermeabilità, oltre ad essere molto facili da installare.
Infine, un’altra soluzione è quella di utilizzare rivestimenti appositi. Materiali idrorepellenti, come il gres porcellanato e la ceramica, sono sicuramente l’equilibrio perfetto per evitare muffe. Dove non è possibile installare le piastrelle, quindi mura o soffitto, si dovrebbe scegliere l’idropittura. Si tratta di tinte ad acqua che garantiscono elevati standard contro la condensa e la muffa.
Come illuminare ed arredare un bagno cieco
Passato lo scoglio della realizzazione del bagno cieco, bisogna pensare anche all’illuminazione e all’arredamento. Una ristrutturazione poco attenta potrebbe rendere la toilette non solo angusta ma anche poco utile. L’illuminazione è un punto fondamentale per un bagno, e quando non ci si può affidare a quella naturale, si deve prestare particolare cura. L’idea principale è quella di utilizzare un punto luce centrale sul soffitto ed uno secondario sul lavabo. Gli specchi con illuminazione integrata sono una soluzione perfetta, per esempio. Se il bagno è grande e ha diversi punti come la vasca o dei mobili, sarebbe bene installare dei led in grado di renderli meno scuri.
Per risaltare l’illuminazione è importante lavorare anche sull’arredamento. Un accomodamento ottimale è l’utilizzo di specchi ampi, in aggiunta a quello sopra al lavabo. Questo aiuta a raddoppiare i punti luci e ad ingrandire la stanza. Per quanto riguarda i mobili è meglio scegliere uno stile lineare e pulito, senza troppi angoli o rilievi. I colori più adeguati sono sicuramente quelli chiari e naturali: non necessariamente il bianco puro ma meglio puntare a nuance non troppo accese.