Ponteggi: cosa sono e normative
Maggio 6, 2023by Veronica PerottoEdilizia0
I ponteggi sono opere provvisionali, ovvero strutture di servizio temporanee che servono a facilitare il lavoro durante le opere edilizie. Scopriamo insieme cosa sono, quali tipologie esistono e cosa dice la normativa a riguardo.
Cosa sono i ponteggi
I ponteggi sono opere provvisionali utilizzate solo durante i lavori. Terminati i lavori queste vengono rimosse e spesso possono essere riutilizzate per le opere edilizie successive.
Sono caratterizzate da una struttura reticolare che permette ai lavoratori (muratori, pittori, ecc) di raggiungere ogni punto dello scheletro dell’edificio sul quale stanno lavorando.
Si tratta di una struttura provvisoria utilizzata da sempre in ambito edilizio. Andando indietro nel tempo, questi erano realizzati in legno. Oggi sono per lo più in acciaio o in alluminio.
Queste strutture temporanee vengono utilizzate per facilitare tutti i lavori edili e non solo, dalla realizzazione di un nuovo edificio, ai lavori di manutenzione, fino al recupero delle opere edilizie. I ponteggi vengono utilizzati per raggiungere diverse altezze, altrimenti irraggiungibili. Anche nel caso di altezze raggiungibili con l’ausilio di una semplice scala si predilige comunque il ponteggio. Esso dona una capacità di movimento maggiore e rende il lavoro molto più semplice e comodo, rispetto a quanto sarebbe con una scala.
Cosa dice la normativa
Cosa dice la normativa in materia di ponteggi?
Un ponteggio non adeguato può rappresentare un grave rischio per i lavoratori, per questo esso deve essere a norma e deve seguire le regole imposte dalle specifiche normative.
I requisiti che un ponteggio deve avere sono elencati nel Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. Precisamente essi sono riportati nel Dlgs 8 aprile 2008, n. 81.
In particolar modo il Testo Unico parla dei “lavori in quota”. I ponteggi, infatti, vengono utilizzati per raggiungere altezze notevoli.
“Nei lavori in quota, devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose”.
Tipologie di ponteggi
Esistono principalmente tre tipologie di ponteggi. La scelta del tipo di ponteggio migliore dipende da diversi elementi: l’opera edilizia da realizzare, la posizione, lo spazio disponibile, la specificità del cantiere, ecc.
Ponteggio a tubi e giunte
Si tratta della tipologia di ponteggio più tradizionale, robusta, duttile e ampiamente utilizzata. È anche la più vecchia e la più ingombrante.
Per realizzarla serve un vero e proprio progetto e si tratta di una struttura piuttosto complessa da montare e smontare. Il progetto deve essere molto precisa perché non sarà modificabile nel corso dei lavori. Inoltre, bisogna struttura molto bene anche la superficie di appoggio, la struttura è pesante e il sistema di ancoraggio ingombrante.
Nonostante ciò questa struttura presenta notevoli vantaggi, che l’hanno resa la più utilizzata: è robusta, duttile, flessibile e non necessita di molta manutenzione. Su di essa è possibile posizionare teli o cartelloni pubblicitari.
Ponteggi a telai prefabbricati
Si tratta di un ponteggio meno robusto del precedente, ma più facile da montare e smontare. Solitamente è utilizzato per opere edilizie meno complesse.
I costi di manutenzione sono molto più contenuti.
Ponteggio su ruote o trabattello
Quest’ultima struttura è mobile ed utilizzata per i lavori meno complessi, quasi sempre di manutenzione e non di realizzazione.
Esso è costituito da elementi prefabbricati (tavole e tubi metallici), con una stabilità propria. Si tratta di una struttura poco ingombrante, che può essere spostata da un punto all’altro nel corso dei lavori di manutenzione.
Solitamente viene utilizzata per lavori di rifinitura veloci e rapidi, come l’imbiancatura e l’intonacatura.