Tipologie di fondazioni
Febbraio 23, 2024by Veronica PerottoEdilizia0
Possiamo trovare tipologie diverse di fondazioni degli edifici. Ognuna di esse ha le sue caratteristiche, che variano a seconda della tipologia del terreno, dell’entità del carico o del sistema costruttivo. Scopriamole insieme.
Fondazioni o fondamenta
Innanzitutto chiariamo un piccolo dubbio: si dice fondazioni o fondamenta? In realtà il termine tecnico preciso è fondazioni e non fondamenta.
Nonostante ciò il termine fondamenta è entrato nel tempo nell’immaginario comune di quelle che sono, in realtà, le fondazioni di un edificio. Ciò vuol dire che, ad oggi, possiamo considerare corretti entrambi i termini, ma se vogliamo utilizzare un linguaggio tecnico dovremmo utilizzare il termine fondazione.
A cosa servono le fondamenta?
Le fondazioni degli edifici sono la struttura portante del carico degli stessi e sono essenziali in un progetto edilizio.
Riassumendo, queste strutture hanno il compito di:
- Assorbire il carico della struttura.
- Trasmettere il carico dalla struttura al terreno.
- Ancorare l’edificio al suolo.
Sostanzialmente, quando poniamo un grande carico (come un edificio) su un terreno, quest’ultimo si comprime con il rischio di cedimenti.
Per questa ragione è di vitale importanza che le fondamenta siano fatte tenendo conto del reale carico che devono supportare. Se questo non avviene si rischiano cedimenti o, addirittura, collassi.
Fondazioni superficiali e fondazioni profonde
Possiamo principalmente dividere le tipologie di fondamenta in due categorie:
- Le fondazioni superficiali: le quali comprendono plinto, trave di fondazione, piastra di fondazione.
- Le fondazioni profonde: quali comprendono palo di fondazione, micropalo.
La differenza sostanziale tra le due è il modo in cui esse interagiscono con il terreno. Le prime interagiscono con gli strati di terreno più superficiali, mentre le seconde interagiscono con gli strati di terreno più in profondità.
La differenza sta anche nel tipo di resistenza che esse esercitano. Le prime sviluppano una resistenza alla punta, ovvero la massima forza di compressione verticale che il sistema può esplicare. Le seconde, invece, sviluppano una resistenza laterale, ovvero la massima forza di attrito laterale che il sistema può esplicare.
Tipologie di fondamenta superficiali
Le fondazioni superficiali sono quelle più diffuse e vengono utilizzate in tutte le tipologie di terreno che non presentano particolari problematiche.
Possiamo distinguerle in:
- Fondazione continua: l’edificio è costituito da una struttura continua, con muri portanti. In questo caso anche le fondamenta saranno continue, diventando un allargamento del muro. Negli edifici più vecchi le fondazioni erano costituite da un vero e proprio muro. Oggi il muro di questa tipologia di fondamenta si presenta con una sezione di calcestruzzo con un cordolo di cemento armato.
- A trave rovescia: questo sistema si utilizza con le strutture ad elevazione a telaio. In questo caso si ribalta lo schema della travatura e si collegano tra di loro i pilastri della struttura con delle travi di fondazione rovesce.
- A platea: questo sistema si utilizza con strutture particolari o in presenza di terreni deboli. Si tratta di un miglioramento delle fondamenta a trave rovescia, con l’aggiunta di un solettone inferiore.
- A plinti: questo sistema si utilizza nel caso di strutture a telaio con carico elevato. Per realizzarla viene ampliata la base del pilastro con un plinto di forma piramidale. I diversi plinti vengono poi collegati tra di loro con cordolo di calcestruzzo.
Fondazioni profonde
Se ci troviamo di fronte a un terreno i cui strati superficiali non sono in grado di reggere il carico della struttura dobbiamo sviluppare delle fondazioni profonde. In poche parole dobbiamo aggrappare il nostro edificio agli strati di terreno più in profondità.
Per realizzare questo tipo di struttura si utilizzano dei pali che vengono letteralmente impiantati nel terreno fino a raggiungere gli strati di terreno in grado di reggere il carico.
Inizialmente questi pali erano di legno, con la punta, eventualmente, rinforzata in metallo. Oggi ne esistono di diverse tipologie (in calcestruzzo o con parti metalliche), così come esistono diverse tipologie di infissione, a seconda della tipologia di terreno.